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La sua posizione, oltre ad offrire una piacevole vacanza al mare, permette facili collegamenti giornalieri con i vicini centri di Fano, Pesaro e Senigallia e con località turistiche e culturali quali Urbino, San Leo, Grotte di Frasassi, Mondavio, Pergola.

La spiaggia è ampia e sabbiosa. Le sue acque con profondità graduale sono ideali anche per i bambini.

Servizi nelle vicinanze

30 m –    Pista ciclabile che collega le città limitrofe
1 km  –   In linea d’aria dal mare
10 m –    Fermata dell’autobus (fuori dal cancello)
400 m – Accesso alla spiaggia con sottopasso 
1.3 Km – Benzinaio
2.2 Km – Market

4 Km   –  Centro Commerciale il Maestrale

7,5 Km – Ospedale

8 Km   –  Centro Commerciale Fano Center

Punti di interesse

4,5 km – Centro storico di Fano
17 km –  Centro storico di Pesaro
23 km –  Parco Naturale San Bartolo
38 km –  Borgo medioevale di Gradara
54 km –  Città d’arte di Urbino
49 km –  Riserva Naturale Gola Del Furlo

73 km –  San Marino

72 km –  Santuario di Loreto
79 km –  Grotte di Frasassi

91 km –  San Leo

119 km – Ravenna

FANO

Fano, in provincia di Pesaro – Urbino, è la terza città delle Marche. Ricca di storia, cultura e buon cibo è una città ospitale, con un centro storico sorprendente e una zona mare accogliente e vivace, un luogo ideale per una vacanza rilassante e rigenerante…

Fano ha molti appellativi. È definita la Città di Vitruvio, la Città del Carnevale e la Città delle Bambine e dei Bambini. In questo articolo scopriremo perché, certi che se la sceglierete come tappa o base per le vostre vacanze sarà sicuramente una città che vi sorprenderà!

Pronti a scoprila con noi? Ecco le 10 cose da fare e da vedere a Fano!

Alla scoperta della Fano Romana

Fano, l’antica Fanum Fortunae, è stato un importante centro durante l’impero romano, punto di arrivo della Via Flaminia alla costa adriatica. Le tracce del suo glorioso passato sono ancora ben visibili in città.

Il percorso nella Città di Vitruvio parte, inevitabilmente, dall’Arco d’Augusto, la porta di accesso alla città romana, voluta dall’Imperatore Augusto nel 9 d.C. Qui ci troviamo nel cuore della romanità, e dall’alto dei giardini del Pincio, attentamente recuperati, è possibile ammirare in tutta la sua bellezza l’Arco d’Augusto in tutto il suo splendore.

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Proseguiamo poi verso le Mura Augustee anch’esse realizzate nell’ambito dell’importate progetto di monumentalizzazione della città di epoca augustea e che oggi si conservano per circa due terzi del percorso originario.

Nei sotterranei della Mediateca Montanari, invece, sono di grande suggestione i resti dell’Augusteum, edificio dedicato al culto imperiale. Si tratta di una struttura dedicata al culto dell’imperatore risalente alla fine del I secolo a. C. che è stata riportata alla luce ed è visibile entrando alla MEMO – Mediateca Montanari, un luogo molto vivace che organizza tanti eventi per tutte le fasce d’età, dai più piccoli fino ai più grandi.

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Una tappa importante per immergersi nel cuore della romanità è una visita al Museo della Via Flaminia, ospitato nell’ex chiesa di San Michele, attigua all’Arco d’Augusto, dove al suo interno si possono ancora vedere parti delle murature originarie.

    Pesaro
      Fano
Parco Naturale
San Bartolo
Riserva Naturale
Gola Del Furlo
Santuario
di Loreto
Grotte di
Frasassi

   i dintorni di fano

URBINO

Palazzo Ducale

Definire il Palazzo Ducale solo un “palazzo” è assolutamente riduttivo: è una piccola città fortificata voluta da Federico da Montefeltro e fatta costruire a partire dal 1444.

Colto e raffinato, Federico desiderava che il Palazzo Ducale di Urbino superasse per bellezza tutte le altre residenze principesche d’Italia. Non era solo un modo di autocelebrare la propria potenza: voleva trasformare Urbino nella “Città ideale” di cui il Palazzo doveva essere l’espressione più elevata.

Inoltre, amava gli artisti e voleva un luogo dove ospitarli e farli lavorare. La costruzione vide impegnati diversi architetti per più di 30 anni. Si susseguirono gli interventi di Maso di Bartolomeo (Palazzetto della Jole, appartamento dei Melaranci e una parte del cortile), Luciano Laurana (cortile porticato, lo Scalone d’onore, la Biblioteca, la Sala degli Angeli, la Sala delle Udienze, le Soprallogge, la zona sacra con lo studiolo) e Francesco di Giorgio Martini che completò i lavori in sospeso. Le due testimonianze più belle di questa trentennale opera sono la “Facciata dei torricini“, forse il punto più fotografato di Urbino e “Lo studiolo” definito giustamente uno “scrigno di bellezza, di raffinatezza, di prospettiva…“. Oggi il Palazzo Ducale ospita la Galleria Nazionale delle Marche con opere di Raffaello, Tiziano e Piero della Francesca (punto 2).

 

Orari di apertura: da martedì a domenica: dalle 8:30 alle 19:15 con chiusura biglietteria alle ore 18:15. Chiuso: lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio

 

Costo del biglietto:

€ 8,00 Intero
€ 2,00 Ridotto
€ 1,00 Prenotazione
Biglietto di 12 € che include anche la Rocca di Gradara.

Come arrivare: nel centro di Urbino, non si può sbagliare

Galleria Nazionale delle Marche a Urbino

 

Circa 80 sale di Palazzo Ducale sono state adibite a Museo ed ospitano le opere della Galleria Nazionale delle Marche. La collezione raccoglie opere dal 1300 al 1600, in prevalenza dipinti ma anche mobili, sculture, arazzi e disegni. Le opere principali si trovano al primo piano, divise tra gli appartamenti dove il Duca e la sua famiglia vivevano. Nell’Appartamento del Duca ci sono due capolavori di Piero della Francesca: la Flagellazione di Cristo e la Madonna di Senigallia.

Seguono lo Studiolo del Duca e diverse sale di rappresentanza dove sono esposte la “Città Ideale”, la Comunione degli Apostoli di Giusto di Gand e la Profanazione dell’Ostia di Paolo Uccello. Non poteva mancare almeno un opera di Raffaello (Ritratto di Gentildonna) accanto alla Resurrezione e l’Ultima Cena di Tiziano. Al secondo piano sono esposte le opere del Cinquecento e del Seicento di Barocci, Gentileschi, Guerrieri.

 

Orari di apertura: da martedì a domenica: dalle 8:30 alle 19:15 con chiusura biglietteria alle ore 18:15. Chiuso: lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio

 

Costo del biglietto:

€ 8,00 Intero
€ 2,00 Ridotto
€ 1,00 Prenotazione
Biglietto di 12 € che include anche la Rocca di Gradara.

Come arrivare: nel centro di Urbino, non si può sbagliare.

Casa di Raffaello a Urbino

La Casa natale di Raffaello ospita solo poche opere originali del grande pittore urbinate, quasi tutte giovanali, ma merita una visita perché la storia dell’arte è passata da qui. Situata nel quartiere artigiano, in questa casa Raffaello Sanzio nacque il 28 marzo 1483 e passò la sua infanzia formandosi nella bottega del padre, artista alla corte di Federico da Montefeltro.

Dopo alterne vicende, nel 1873 la casa venne acquisita dall’Accademia Raffaello e da allora accoglie opere legate alla vita di Raffaello e del suo tempo. Al piano terra c’è la bottega di suo padre Giovanni Santi, oggi usata per mostre temporanee. Al primo piano ci sono copie dei dipinti di Raffaello e omaggi di altri artisti al grande pittore urbinate. Nella “Camera da letto di Raffaello” c’è un affresco che raffigura la “Madonna con Bambino” considerata un’opera giovanile realizzata insieme al padre. Al primo piano c’è anche un piccolo cortile con il pozzo e il lavabo dove si macinavano i colori usati per le opere.

Orari di apertura: dal lunedì al sabato: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00. Domenica e festivi: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00.

Giorni di chiusura: 25 dicembre e 1 gennaio.

Costo del biglietto: € 4,00 sopra i 16 anni; gratuito fino a 15 anni

Come arrivare: nel centro di Urbino, in Via Raffaello 57

Oratori di San Giovanni e San Giuseppe a Urbino

Non fatevi ingannare dalla banale facciata gotica di inizio 1900. Il capolavoro dell’Oratorio di San Giovanni è ben nascosto oltre il portone d’ingresso ed è dipinto sulle pareti: è il ciclo di affreschi dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino (1400 circa) , interpreti più importanti del tardo gotico marchigiano.

Si viene subito colpiti dalla “Crocifissione” che copre tutta la parete dell’abside: gli occhi vanno alle tre croci, come vuole l’iconografia classica. Gesù al centro e i due ladroni di lato: ma pian piano che ci si avvicina e si entra nei dettagli, ci si accorge di quanta umanità giri intorno alla Passione di Cristo. Disperazione e indifferenza, animano la scena, trasportandola dalla realtà religiosa a quella terrena. L’oratorio prende il nome dagli affreschi sulla parete destra che nei due ordini, inferiore e superiore, illustrano la vita di San Giovanni Battista. Sulla parete a sinistra è dipinta una Madonna dell’Umiltà. Nella stessa stradina dove si trova l’Oratorio San Giovanni c’è anche l’Oratorio di San Giuseppe. Merita una visita soprattutto per il presepe in stucco del 1560 realizzato con sculture a grandezza umana, considerato il presepe più antico del mondo. La chiesa dell’Oratorio ha una sola navata e forma rettangolare. Le pareti, l’abside e la volta sono affrescate con dipinti eseguiti da Carlo Roncelli.

Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Giorni di chiusura: 25 dicembre e 1 gennaio.

Costo del biglietto: biglietto combinato Oratorio di San Giovanni + Oratorio di San Giuseppe: intero € 5,00. Solo San Giovanni 3 €

Come arrivare: nel centro di Urbino, in Via Raffaello 57

Il Duomo di Urbino

Il Duomo di Urbino è la chiesa più importante della città ma certamente non la più bella. Purtroppo al momento è chiusa per un restauro che doveva terminare nel 2018 ma sembra infinito. La storia non è stata generosa con le chiese che si sono susseguite in questo luogo: la prima costruzione risale al 1021, sostituita da una nuova chiesa costruita da Francesco di Giorgi Martini, l’architetto di fiducia di Federico da Montefeltro che lavorò per molti anni anche al vicino Palazzo Ducale. Dopo il terremoto del 12 gennaio 1789 fu affidato al romano Giuseppe Valadier l’incarico di edificare l’attuale Duomo in stile neoclassico. All’interno sono ospitate due bellissime tele di Federico Barocci: il Martirio di San Sebastiano e l’Ultima cena. La parte più interessante della Cattedrale sono le Grotte che nel corso dei secoli hanno ospitato una Confraternita. Durante la Seconda Guerra Mondiale, per proteggerle dalle bombe e dai tedeschi, le grotte ospitarono le opere del Tesoro della Basilica di San Marco a Venezia. Nelle grotte ci sono diverse cappelle e il Corridoio del Perdono: secondo un’antica tradizione di Urbino ci si assicurava il perdono dai peccati percorrendo questo corridoio diverse volte durante il Lunedì di Pasqua.

Orari di apertura: tutti i giorni dalle ore 7.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 20.00;


Costo del biglietto: gratis. Ingresso Museo + Grotte del Duomo € 3.50


Come arrivare: accanto al Palazzo Ducale

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Chiesa di San Bernardino a Urbino

A due chilometri dal centro storico, in piena campagna, compare la sagoma austera in laterizio della Chiesa di San Bernardino. La chiesa, chiamata anche Mausoleo dei Duchi, fu fatta costruire dal Federico da Montefeltro per accogliere le sue spoglie dopo la morte. Gli storici ritengono che la costruzione sia il risultato della collaborazione tra Francesco di Giorgio Martini, l’architetto di fiducia di Federico da Montefeltro e il Bramante, di cui si intuisce lo stile soprattutto nella semplicità dell’interno. Oggi la chiesa non ospita opere rilevanti ma per molti secoli l’altare è stato impreziosito dalla straordinaria “Pala votiva di Federico” dipinta da Piero della Francesca tra il 1472 e il 1474. La pala oggi è nota come “Pala di Brera” perché conservata dal 1811 nella Pinacoteca milanese, dove fu portata in seguito alle spoliazioni napoleoniche.

Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18:00


Costo del biglietto: gratis


Come arrivare: a 2 km dal centro, con l’auto in direzione “Cesane sul colle” di San Donato.

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Rampe Elicoidali e Teatro Raffaello a Urbino

Urbino è una città verticale, ripida, con stradine strette. Nel 1400 era quindi il luogo ideale per chi avesse voluto organizzare un agguato al potente di turno. Il pericolo era ben chiaro a Federico da Montefeltro che fece costruire, proprio ai piedi dei Torricini di Palazzo Ducale, un bastione e dentro questo delle rampe elicoidali. Grazie a questa magnifica opera di ingegneria, il Duca poteva arrivare alle stalle ducali direttamente dal Palazzo. Per non farsi mancare nulla, al bastione furono aggiunte anche bocche da fuoco che permettevano di controllare la sottostante zona del Mercatale. Nel 1800 al bastione fu sovrapposto il Teatro Raffaello Sanzio, scelta che suscitò polemiche perché lo si ritenne un elemento estraneo all’architettura cittadina. Recuperate negli anni ’70, oggi le Rampe sono un modo lento e panoramico ma molto faticoso per accedere al centro storico. Purtroppo il teatro non è visitabile perché quasi sempre chiuso. Una curiosità: proprio di fronte all’ingresso del Teatro c’è un muro curvo: se vi disponete alle due estremità del muro e provate a parlare pianissimo, la persona dall’altro lato vi sentirà. Non è stato fatto apposta ma è un effetto acustico scoperto per caso da alcune donne urbinate che spettegolavano le une sulle altre!

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I dintorni di Urbino: Gradara

A molti che non hanno apprezzato a scuola la Divina Commedia, il nome di Gradara non dirà molto. Nel castello di questo borgo medievale si svolge la storia di Paolo e Francesca raccontata da Dante. “Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona“. Costui era Paolo Malatesta e lei era Francesca da Polenta.  Diventati amanti trovarono la morte per mano di Gianciotto Malatesta, fratello di lui. Dante li colloca necessariamente nel girone dei lussuriosi, ma traspare la pietà e la comprensione per lei che racconta la sfortunata storia. Al di là della leggenda dei due amanti, forse vera forse no, Gradara merita una visita perché è un borgo perfettamente conservato, quasi irreale nella sua perfezione e tranquillità, anche se oggi è un po’ troppo affollato di turisti soprattutto in primavera ed estate. Ma è tutta Gradara che merita una visita, con le mura fortificate, l’atmosfera rilassata, i balconi fioriti e la struttura medievale perfettamente conservata. Secoli di storia che Gradara ha attraversato da protagonista: la posizione a metà tra Marche ed Emilia e il mare l’hanno resa crocevia di traffici commerciali e contesa dalle famiglie Malatesta, Sforza, Della Rovere e Mosca, che hanno lasciato nel borgo i segni del loro passaggio.

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Le mura di Gradara

Già da lontano il Castello di Gradara si annuncia al visitatore con la sua imponenza. E’ il protagonista del paesaggio ma man mano che ci si avvicina si cominciamo a scorgere le mura che difendono il borgo fortificato. Lunghe circa 800 metri, resistono dal Medioevo e possono essere percorse per circa 400 metri con una splendida vista sul borgo e sul territorio circostante. Ma queste mura non sono le uniche: entrati nel borgo c’è un altra cinta muraria interna superata la quale si inizia la scalata verso la Rocca di Gradara. Il giro per il borgo è estremamente piacevole: quasi nessuna auto, botteghe, artigiani, case curatissime con balconi fioriti. Gli abitanti amano molto questo borgo e si vede dall’amore con cui lo conservano.

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Il centro storico

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Il Castello

Il Castello di Gradara è una delle fortificazioni meglio conservate d’Italia. La storia del borgo è passata da questo castello, costruito nel 1182 è stato in possesso dei Malatesta ma a metà del 1400 passa agli Sforza che governano Gradara tra il 1445 e il 1512. Nel 1641 Gradara passa allo Stato Pontificio e inizia una decadenza che sarà interrotta solo nel 1920, quando la famiglia Zanvettori acquistò la Rocca di Gradara, il castello e la cinta muraria riportandoli all’antico splendore.

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Gli ambienti del Castello di Gradara

Si accede al Castello attraverso il ponte levatoio e si arriva nel cortile. Qui inizia la visita attraverso straordinari ambienti, perfettamente conservati, che consentono un viaggio in quasi mille anni di storia italiana, anche se in gran parte ricostruiti negli anni ’20. Tra piano terra e primo piano si susseguono la Sala della tortura, quella del Mastio, della Passione, il Camerino di Lucrezia Borgia, la Cappella e altre. L’ambiente più visitato di questo piano è la Camera di Francesca, ricostruita durante la ricostruzione degli anni ’20. Nella camera sono presenti tutti i dettagli raccontati da Dante e Boccaccio: il libro “galeotto”, le sedie dove erano seduti i due amanti, la botola da cui Paolo tentò di fuggire.

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La Sala di Paolo e Francesca

Secondo la leggenda in questa camera si è consumata la tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, raccontata da Dante nella Divina Commedia. Francesca da Polenta era moglie di Giovanni Malatesta, detto “Gianciotto lo sciancato” e gli era stata data come “ricompensa” per l’appoggio di quest’ultimo nella guerra dei Polenta per il dominio su Ravenna. Giovanni era brutto (il soprannome dice tutto) ma aveva un fratello bello e affascinante, di nome Paolo, podestà di Firenze. Un giorno, mentre Paolo e Francesca leggevano la storia d’amore di Lancillotto e Ginevra, si scambiarono un bacio. Un servo che li stava osservando riferì tutto a Gianciotto che gli tese un agguato: Paolo tentò di scappare da una botola nel pavimento ma furono uccisi entrambi. Questa storia ha ispirato non solo Dante e Boccaccio ma anche D’Annunzio, William Blake, August Rodin e molti altri artisti. La camera è stata ricostruita ispirandosi proprio alla novella Francesca da Rimini di D’Annunzio.

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Informazioni per la visita al Castello di Gradara

Orari di apertura:  DA MARTEDI A DOMENICA 8.30-19.15 (chiusura biglietteria ore 18:30)

LUNEDI 8.30-14.00 (chiusura biglietteria ore 13:15)

TUTTI I GIOVEDI, VENERDI E SABATO DI LUGLIO E AGOSTO
Dalle ore 20.00 alle 23.00 apertura straordinaria solo per gruppi con prenotazione obbligatoria presso Gradara Innova.

 

OGNI PRIMA DOMENICA DEL MESE Ingresso libero

25 DICEMBRE / 1 GENNAIO Chiuso

Costo del biglietto

Intero: 6 €
Ridotto: 3€

Le grotte di Gradara

Il sottosuolo di Gradara è un labirinto di grotte e cunicoli la cui origine è ancora misteriosa. Secondo gli studiosi probabilmente erano usate come luoghi per il culto bizantino proveniente da Ravenna. Sono state scoperte 16 grotte ma solo 1 è visitabile e ospita il Museo Storico delle Grotte di Gradara. Tra strumenti di tortura, presepi e attrezzi artigiani la ricostruzione è un po’ turistica ma gli ambienti valgono la visita.

Informazioni per la visita

Orari di apertura: Dal 15 marzo al 30 settembre aperto tutti i giorni h. 10:30/13:00 – 14:30/18:00
Dal 15 giugno al 15 settembre apertura anche serale
h 20:30/23:00
Dal 1 ottobre al 14 marzo aperto solo festivi e prefestivi
h 10:30/13:00 – 14:30/18:00

Il teatrino comunale

Merita una visita il Teatrino Comunale che con i suoi 70 posti è uno dei più piccoli d’Italia. Si trova in Palazzo Rubini Vesin a pochi metri dalla Rocca. Costruito nel 1800 ha solo un soppalco con proscenio, poltroncine e atrio d’ingresso.

La Chiesa di Giovanni Battista

Questa piccola chiesa merita una visita per una visita il Crocifisso scolpito da Frate Innocenzo nel 1936 che mostra tre volti diversi (silenzio, sofferenza e sollievo) a seconda del punto di vista da cui viene osservato.

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Ravenna

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